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La mia
prima esperienza
con le api
Mi è capitato nel lontano
1975,
avevo 15 anni.
Una notte,
andando con
mio padre
Renato Lorenzo Covini
e lo zio Pierino a:
Praticchia
Pecorara
Piacenza Italia
a valle ...
pei boschi di Cicogni...
Il papà Renato
reggeva delle pezzuole
imbevute di zolfo,
preparate diligentemente
nel pomeriggio,
e due secchi vuoti
per il bottino...
Lo zione portava
un contenitore
pieno di argilla
ed una scala di legno.
Mio cugino
una motosega,
una lampada a gas
e l'accendino;
io
una roncola ed
un succhiello.
Ci addentrammo
nel bosco di castagni
e raggiugemmo
un vecchio esemplare.
Tutto era silenzio
e stelle...
Mio zio
si arrampicò per
controllare l'entrata principale
delle povere bestiole.
Era il 1974.
Mi sembrava di esser tornato
al Medioevo,
con un nobile della Valtidone
che aveva chiesto
il miele delle sue terre
ai villici...
Pittura rupestre
Spagna 9000 anni
fa
Immagine che rappresenta
un cercatore di miele.
Grotta
"Cueva della Arana",
Spagna orientale,
9.000 anni fa
- Mesolitico
Lo zio Pierino
chiuse l'entrata principale
delle povere malcapitate
ponendo dell'argilla.
Poi fece un foro,
col succhiello,
nella pianta,
sotto allo
ingresso principale
della colonia di api...
Accese le pezzuole zolfate e,
trattenendo il respiro,
le infilò nella casa delle api.
Pochi minuti dopo,
il ronzio vitale,
all' interno dell'albero,
si spense...
Rubare tutto
il miele e la covata
fu
un vero pasticcio.
Squartarono
il povero Castagno
con la motosega...
Ci incamminammo
verso Praticchia
carichi del bottino.
ancora più
silenzio e stelle...
Il giorno dopo,
da solo,
tornai a vedere.
Era un cimitero
di poveri insetti
ai piedi di un
vecchio albero distrutto.
Finita l'estate
della brutta esperienza
di apicidio
andai alla
biblioteca di Opera (Milano),
dove abitavo,
e feci una ricerca
sulle api domestiche.
Appresi che,
in America,
il reverendo
Langstroth,
nel 1851,
scoprì
lo spazio d'ape.
Film cattura sciame
a Pavia
con Urbano
Le api lasciano,
fra i favi di cera,
uno spazio,
per muoversi
all'interno dell'arnia,
che misura
dai 7 ai 9 mm!!!
Dopo la scoperta di
Langstroth
si costruirono le
prime arnie razionali
con favi mobili,
che sostituirono
i vecchi bugni
o alberi cavi.
Iniziò così la
apicoltura razionale
che
non necessitava
dell'apicidio
per il prelievo di miele.
Informai subito mio padre
della grande scoperta e
gli raccontai anche
della mia infelicità
per la morte delle api.
Il babbo
mi propose di
diventare un
L'anno successivo andai
da mio nonno, Giovanni,
a
Vaccarezza di Bobbio (Piacenza),
il quale teneva circa 10 bugni,
che rinnovava ogni anno
con sciamature naturali.
Il prelievo di miele,
se avveniva,
era di tipo irrazionale:
apicidio.
Scoprii che
un tizio,
con il camioncino,
ritirava bugni
per tutta
la Valtrebbia
ricavandone,
dopo aver accoppato
le povere api,
un pessimo miele,
che vendeva
come professionista!!!
era il 1978,
non tanti anni fa!!
Oggi le varie
leggi nazionali e regionali
vietano e puniscono
l'apicidio.
Mi feci dare
5 bugni dal
nonno
Giovanni Chiapparoli
di
Bobbio - Piacenza - Italia
Di notte,
portammo le api,
nei bugni,
ad Opera Milano Italia
per
travasar le bestiole
in arnie razionali.
Italiche Carlini
da
10 telaini
(fa anche la rima!)
Mio padre le chiese ad un
apicoltore milanese,
che ci procurò,
oltre alle arnie,
tutto il materiale apistico.
mi aiutò nei travasi
delle api di Bobbio
dai bugni
alle arnie razionali.
Poi continuò ad insegnarmi
l'arte dell'apicoltura...
Mi affezionai tanto ad
Ricordo
di averlo assistito
ad insegnare apicoltura
ai piccoli milanesi
al parco del Sempione,
vicino alla Rai,
dove teneva alcune famiglie
in arnie da osservazione
coi vetri laterali.
Per 5 anni
seguii i suoi consigli
e lo aiutai a svolgere la sua
attività di apicoltore
a Milano e Gravedona ...
Esempi di
tecniche apprese furono:
- coprire i favi
con uno straccio
di cotone pesante
durante la visita;
- non lasciare
saccheggiare nell'apiario
le famiglie
di api più deboli.
Specie durante i momenti di
scarso raccolto;
- con un saccheggio in atto,
rudurre subito l'ingresso
della famiglia saccheggiata,
anche con paglia e terra;
I suoi metodi erano
basati sull'osservazione
e rispetto
del comportamento
delle api domestiche Italiane,
,
le più allevate,
ancora oggi,
al Mondo...
Penso, ancora oggi,
2020,
che ogni allevatore
dovrebbe leggere attentamente
etologia.
che transitano sui predellini,
senza aprire l'arnia,
si possono annotare
i loro comportamenti
sul foglio visite.
Per esempio:
- impotazione di quale
polline e
numero di transiti al minuto;
- posizione della regina,
per trovarla quando
si toglierà il coprifavo
(le bottinatrici di polline
entrano nella
zona di covata
con la regina depositante)
- api moribonde o tremolanti;
- possibili virus,
specialmente per il
"virus della tremarella",
che è trasmesso dalle
punture di varroe
(Varroa jacobsoni)
all'esoscheletro delle api adulte;
- api con volo strano;
ali a K = Acariasi;
- molti o pochi fuchi;
- pezzi di favi rotti che
indicano eventuali saccheggi
o intrusi entrati nell'arnia;
- età delle api...
Antonio Gramatica
credeva veramente
nell'apicoltura.
Da più generazioni
la sua famiglia si dedicava
all'apicoltura.
Film apiario di
Talamone (Grosseto)
ottobre 2012
Mi aiutò a scoprire
il mondo dell'apicoltura,
ad amare le api,
il loro studio ed
osservazione.
Mi diede un numero della rivista:
"L'apicoltore moderno"
Via Ormea - Torino
Una rivista curata anche da
docenti della
Università di Torino.
La rivista:
disdiceva i blandi
pericoli che i
produttori di
dichiaravano per
i loro veleni...
Ancora oggi,
scandalosamente,
questi produttori
si servono di
università pubbliche
per i loro studi di
distruzione dell'ambiente
la CLASSE
più rappersentata
nel REGNO animale
sulla Terra...
ben cinque sesti !
Le Dosi Letali
delle sperimentazioni
indicate sullo
Apicoltore Moderno
dichiaravano apertamente
che i dati delle tossicità
dei principi attivi
erano superori
a quelli
indicati sulle confezioni
dei prodotti controllati!!!
Capretta salvata
nella
casa di Praticchia !
Ricordo che
Antonio Gramatica
fece un reclamo ad
un comune del lago di Como
per aver piantato
nelle aiuole,
vicino ad una strada molto trafficata,
del Cotoneaster...
le api raccoglievano
nettare al piombo e
si schiantavano contro
i parabrezza delle auto...
Grazie ad
Antonio Gramatica
scoprii la mia
passione per l'apicoltura
e l'agricoltura.
Cambiai facoltà universitaria
frequentata:
da Economia e Commercio
mi iscrissi ad
Agraria,
a Milano, in via Celoria.
Da allora, 1980,
ho sempre cercato
di tenere
una ventina di famiglie.
Le patologie apistiche
mi hanno sempre affascinato.
Film trattamento contro
Varroa
apiario di Pianelli
Bobbio Piacenza Italia
Una pratica importante
per prevenire
e far durare le arnie è
la sterilizzazione
con acqua bollente e soda caustica
Nel 2003 decisi di
diventare apicoltore professionista:
accudivo circa
120 famiglie in 6 apiari.
Feci 35 qintali di miele e le
difficoltà a venderlo
furono tante.
Ricordo di aver
venduto,
all'inizio della stagione successiva
20 quintali di
miele di melata,
invasettato ed
ancora in magazzino,
ad un collega,
per 1 euro al Kg!
+ o -
il costo del vetro !
Da allora
ho ridotto le famiglie a
40 in due apiari.
Ora, nel 2020,
sono diventato un
attore cittadino
e
non accudisco alcuna famiglia ...
mi mancano !
Film nuovo apiario di
Framura (La Spezia)
ottobre 2012
Tutela delle api
Oggigiorno le api sono a
rischio di estinzione!!!?
Speriamo di no!
Film api allegre, trullallà!!!
Sicuramente NO!
Non voglio essere pessimista,
perché
sparirebbero anche
la frutta e la verdura
che mangiamo.
Un' apocalisse
per le future generazioni
che non sogno...
neanche nei mie peggiori
incubi
di
ambientalista preoccupato...
Le api
sono animali molto sensibili
alle variazioni ambientali,
sebbene abbiano una grande
capacità di adattamento.
La morte degli
individui di
Apis mellifera
è dovuto a più fattori:
- patologie apistiche;
- cementificazione e conseguente
riduzione dei pascoli;
- costruzione di
enormi inutili
strade asfaltate;
- malgoverno dei
servizi sanitari pubblici locali;
- degradi sociali ed economici
più o meno intensi;
- trascuratezza di un settore
considerato
"minore" .
arrivato in Italia
dall'Asia nel 1981,
il quale
aveva imparato a convivere
con
l'ape asiatica (Apis cerana):
ha reso l'apicoltura
molto impegnativa.
Il parassita arriva ad
uccidere l'intera colonia
degli ospiti di
Apis mellifera ligustica L.
in due anni circa...
Insolita forzatura data
dalla transumanza di animali,
per parecchi chilometri,
a volte migliaia,
da parte dell'uomo...
I parassiti non uccidono,
di solito,
tutti gli ospiti,
in natura
poiché si autoestinguerebbero ...
una bella fischiata di Annibale!!!
La pratica del nomadismo,
oltre a
stressare api ed apicoltori,
diffonde velocemente le patologie.
25 giorni prima
delle intense fioriture,
si possono portare
le famiglie,
con covata opercolata
nelle postazioni.
Allo sfarfallamento
si tatta contro la varroa,
con prodotti naturali,
a più del 90 % di efficacia:
acido ossalico, acido formico,
timolo, eucaliptolo,
canfora, mentolo...
Alternando i prodotti
nei successivi trattamenti
legge nazionale
per la tutela delle api domestiche
significa:
- denunciare ogni anno
le postazioni degli apiari
e la loro consistenza;
-inserire sempre,
sotto al glomere di api,
il telaino
per il monitoraggio
della infestazione da Varroa;
-eseguire trattamenti mirati
contro Varroa distructor;
durante interruzioni di covata
e
rimozione della covata opercolata,
specie nelle zone calde,
dove la regina non smette
mai di deporre uova...
(purtroppo fa caldo anche negli
ex climi continentali).
- non eccedere nei trattamenti
e rinnovare la sostanza appiccicosa
spalmata sul foglio
che si mette sotto al telaino.
Per il rispetto dei consumatori
- applicare sempre con abbondanti
periodi di carenza;
- non effettuare terapie
con la presenza del melario
ed
in dosi eccessive,
ma neanche scarse...
le varroe dovrebbero diminuire
dopo l'intervento;
- non fare trattamenti a calendario...
- trattare solo quando necessita
controllando l'intensità
dell'infestazione o patologia;
- divesificare i prodotti
in base alla presenza
dei parassiti o patologie;
- controllare regolarmente,
durante le visite, davanti al predellino
o con il telaino test
la presenza della malattia.
... dove si tratta solo se necessario,
testando le infestazioni con
trappole di ogni genere.
E' un primo passo di
attenzione ecologica;
per il rispetto degli esseri
allevati o coltivati.
C'è, però,
molta più attenzione
al
consumatore finale
dei prodotti
dell'alveare !
Agricoltura biologica
... ad un più alto grado
di attenzione,
rispetto alla
agricoltura integrata.
La sicurezza alimentare
viene garantita al
consumatore
dal controllo di
Enti privati.
Ho delle
riserve per via
della gestione privata,
degli Enti certificatori
perché:
oltre a controllare dei clienti,
che li pagano,
non possono erogare
sanzioni...
l'unica, diciamo,
punizione,
è quella di estrometterli
come soci ...
banale !!!
stiamo parlando di
sicurezza alimentare !!!
ne va della vita di
bimbe e bimbi !!!
comunque le certificazioni
hanno migliorato
il prodotto finale...
parecchio costoso !!!
Pagina studi e ricerche di
molto concentrati solo
sulla sicurezza alimantare
umana;
meno sul rispetto della
ecologia ambientale e
rispetto degli esseri
viventi e non...
Implica anche un
pensiero
Il rispetto di ogni
Essere e NonEssere
anche da un punto
di vista
filosofico...
ECOSOFICO ...
dove sparisce
lo
per dare spazio al
ecocentrismo...
Per realizzare
questo sito
ho utilizzato il
software libero (open source).
La parola
"Ubuntu"
si trova in molte lingue
del Sud Africa e significa:
"umanità verso gli altri"
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